Colombini: Polo dell'Arredo ma con Valori di Famiglia

Emanuel, presidente esecutivo, spiega i piani del gruppo (tra i marchi Febal e Rossana ): “Dopo l’acquisto di Bontempi Casa allargheremo a imbottiti e contract”. Spinta sugli Usa. “Digitale e mobili per i Millennial”.


“Avevo solo vent’anni quando presi in mano il gruppo fondato da mio padre Giuseppe con i fratelli Ivo e Elio Colombini. Papà e i fratelli hanno fatto un grande lavoro negli anni del boom: il gruppo iniziò a fornire mobili alle strutture alberghiere della riviera romagnola. E adesso, dopo aver strutturato e diversificato in tante direzioni l’azienda di famiglia, è il momento di aggregare tante altre imprese di famiglia, come la nostra, che con noi possono avere la garanzia di un progetto internazionale. Senza perdere però l’identità della loro avventura di impresa”.

Emanuel Colombini, classe 1978, seconda generazione del gruppo fondato nel 1965 dall’omonima famiglia nella Repubblica di San Marino, tra i principali player europei nel settore dell’arredamento con i marchi Rossana, Febal Casa, Colombini Casa, Offic’è e Colombini Group Contract e adesso anche Bontempi Casa, in questi anni di crescita in azienda ha maturato una chiara visione del futuro del comparto.

“Ho capito che era necessario anche un passo decisamente manageriale per continuare a crescere-spiega-. Abbiamo deciso così di cambiare la governance, e ho ceduto la carica di amministratore delegato a Giovanni Battista Vacchi, prendendo quella di presidente esecutivo. Risultato: le energie al vertice del gruppo così sono raddoppiate. Il resto lo fa una situazione patrimoniale da sempre solida… anche la crisi del 2008 ci ha solo sfiorati, la pandemia ha poi aperto nuove opportunità.”

Avete appena messo a segno l’acquisizione di Bontempi Casa. Il polo dell’arredo prende forma?

“Con la famiglia ci siamo trovati sulla stessa linea e l’azienda ad ora la sta gestendo la stessa famiglia. Ma assieme possiamo affrontare meglio le nuove sfide del rincaro delle materie prime, dell’approccio digitale e anche dell’internalizzazione.”

Da piccola realtà artigianale a gruppo internazionale. Con assetti organizzativi strutturati, processi di produzione ottimizzati e automatizzati, programmazione, ricerca e sviluppo per una azienda altamente tecnologica e informatizzata. E’ la proposta che fate alle aziende che volete aggregare?

“Si, rispetto ai fondi d’investimento, ai partner finanziari, abbiamo un approccio diverso. E possiamo offrire un progetto condiviso”.

Per le prossime acquisizioni guardate all’Italia? O anche all’estero?

“La priorità è l’Italia, perché pur essendo radicati a San Marino condividiamo da sempre quella che mi piace chiamare una cultura italica del mobile. Il gruppo conta una superficie produttiva di circa 250 mila metri quadri in 4 stabilimenti, a san Marino, con una produzione just-in-time altamente automatizzata. Il processo produttivo è totalmente integrato verticalmente dall’acquisto delle materie prime al prodotto finito. E le vendite sono realizzate per circa l’85 per cento in Italia e per il 15% all’estero, principalmente in Europa, Cina, Medio Oriente e America”.

E in quale direzione vi interessa allargare l’abbraccio a nuove realtà?

“Vogliamo espanderci nei divani, negli imbottiti per completare un total look della casa… e poi anche nel contract. Ma siamo aperti anche alla possibilità di rafforzare ulteriormente la nostra presenza nelle cucine. Ne abbiamo bisogno, con un business che cresce: la scelta sarà se realizzare nuovi poli produttivi o mettere a segno altre acquisizioni”

Poi c’è il tema della presenza globale. Anche la promessa che fate un cammino condiviso, che porta lontano, alle realtà che acquisite.

“Esattamente. Infatti sin dal 2004 abbiamo aperto una filiale cinese e avevamo nei piani di aprire una filiale americana nel 2022. Ma abbiamo anticipato: siamo già in fase di start up della Colombini Group of America con la quale seguiremo Nord, Centro e Sud America.

Intanto nella pandemia avete messo a punto soluzioni di home office per intercettare il mercato dello smart working. E varato un massiccio piana digitale per consentire ai consumatori di vedere via Zoom, Teams o Google meet i vostri esperti di vendita. Come proseguiranno i piani digitali?

“I piani digitali saranno strategici a prescindere dalla pandemia. Guardiamo infatti ai nuovi consumatori, i Millennial ma anche alle generazioni X e Z. Per questo cerchiamo giovani nel commerciale e marketing per intercettare le nuove sensibilità esigenze dei consumatori di domani. E al Supersalone del mobile non a caso abbiamo presentato Febal Casa Housing Division, una nuova divisione aziendale per layout di appartamenti solo in rent. In futuro il modo di abitare le case sarà diverso e ci stiamo attrezzando”.

Oltre 4.000 rivenditori e 200 negozi monomarca nel mondo, un piano di 20-30 nuove aperture solo per Febal Casa l’anno per i prossimi 5 anni. Come chiuderà l’anno?

“La previsione di chiusura del 2021 del gruppo Colombini in termini di fatturato è di circa 240 milioni di euro (il 2020 si era chiuso a 170 milioni in linea con l’anno precedente). Il dato fa riferimento a tutti i marchi del gruppo (Rossana, Febal Casa, Colobini Casa, Offic’è e Colombini Group Contract), e tiene conto anche della fresca acquisizione di Bontempi Casa”.

Enrico Roddolo

Da “Corriere della sera, Imprese”

Lunedì 20.09.2021