Galazzano
L’odore che subito ti avvolge è quello del legno e della colla.
Qui il colpo d' occhio è magistrale e immediatamente abbraccia un ambiente enorme, in cui è protagonista un sistema di macchine che hanno sostituito l’uomo in tutti i lavori più pesanti.
Lo stabilimento rappresenta il primo passaggio dell'intero ciclo produttivo. Qui infatti si producono pannelli semilavorati di varie dimensioni per larghezza, altezza, spessore, e colore. I pannelli sono il prodotto base che andrà a costituire lo scheletro del mobile finito.
Questo prodotto è sostanzialmente neutro, in grado cioè di essere personalizzato nelle successive fasi di lavorazione.
Già in questa prima fase di lavorazione, colpisce l'organizzazione del lavoro e la perfetta simbiosi tra l'uomo e le macchine.
Macchinari che alzano, spostano, impilano, impacchettano, altri che invece tagliano, incollano, forano. Ad ogni passaggio, queste macchine si alternano a rulli trasportatori che spostano i materiali da una parte all'altra della fabbrica, li immagazzinano temporaneamente, li riprendono, li trasportano e, alla fine, li caricano sul camion che li porterà in un altro stabilimento.
Protagoniste della scena sono le squadrabordatrici che tagliano, rifilano e bordano il pannello con lo stesso colore del melaminico di copertura.
L’anima tecnologica di questo stabilimento si chiama Nesting, incaricato di sezionare i pannelli. Sulla base della commessa che gli è stata trasmessa, suddivide l'intera superficie in una sorta di immenso puzzle formato da tanti quadrati e rettangoli, ognuno dei quali adatto a contenere la sagoma richiesta.
Un complesso lavoro di calcolo e di taglio che gli addetti chiamano semplicemente ottimizzazione.
Dal libro “Storia di una famiglia e di un’azienda”